Il 6 novembre 1933 muore a Bologna l’Anarchico Pietro Garavini

Il 6 novembre 1933 muore a Bologna l’Anarchico Pietro Garavini,nato a Castel Bolognese ( RA ).

Aderisce all’Anarchismo in gioventù dopo essere stato membro per qualche tempo del partito socialista. Anarchico è anche il fratello Antonio (1872-1936), detto Ansèna, personaggio pittoresco e stravagante dotato di una forza fuori del comune, implicato in vari episodi di anticlericalismo, che emigrerà in Brasile verso la fine dell’Ottocento, dove raggiungerà una certa agiatezza economica e diventerà piuttosto popolare con il soprannome il Tigre.er molti anni la sua osteria è il luogo di ritrovo abituale degli Anarchici del paese. Nelle fonti di polizia viene indicato come uno degli autori della decapitazione di una statua della madonna avvenuta nella notte del 21 maggio 1893 nella chiesa di san francesco in occasione della festa della pentecoste, il più eclatante episodio a sfondo anticlericale avvenuto a Castel Bolognese, che ha clamorose ripercussioni in tutta la Romagna. La sera del 31 maggio 1894 prende parte a una manifestazione di solidarietà con i Fasci siciliani che si tiene a Castel Bolognese. Per questo episodio viene processato con altri 18 Anarchici. Riceve e diffonde periodici Anarchici in lingua italiana, e talvolta altri stampati sovversivi, dall’Italia e dall’estero. Il 23 settembre 1900, nel clima repressivo seguito al regicidio di Bresci, viene arrestato e denunciato per associazione a delinquere quale uno dei componenti il nucleo organizzatore del Gruppo Anarchico di Castel Bolognese sciolto d’autorità. Nel settembre del 1927 è incarcerato per breve tempo a seguito di un attentato ai danni del console della milizia fascista ettore muti a Ravenna (gli arrestati nella sola Castel Bolognese saranno una ventina, quasi tutti Anarchici, varie centinaia nell’intera provincia). Il mese successivo, con ordinanza del questore, viene diffidato come “elemento pericoloso per la sicurezza dello Stato”.

Nella foto – Castel Bolognese, 1916 – I fondatori della Biblioteca Libertaria di Castel Bolognese. In piedi, da sinistra: Pasquale Mattioli, Pietro Costa, Giuseppe Santandrea, Bindo Lama, Nello Garavini. Seduti, da sinistra: Aurelio Lolli, Francesco Dari, Domenico Scardovi.

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Nella foto – Castel Bolognese, 1916 – I fondatori della Biblioteca Libertaria di Castel Bolognese. In piedi, da sinistra: Pasquale Mattioli, Pietro Costa, Giuseppe Santandrea, Bindo Lama, Nello Garavini. Seduti, da sinistra: Aurelio Lolli, Francesco Dari, Domenico Scardovi.

Un ringraziamento a Walter Ranieri

 

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