Chè Guevara non era un brav’uomo

Sfatiamo i falsi miti una volta per tutte.

Sul Dottor De La Serna detto il Chè ne sono state dette e scritte a bizzeffe ma vediamo veramente chi era questa icona tanto idolatrata dai giovani comunisti emergenti. Ha appoggiato il peronismo (e non erano birrette) e ha pure giurato di fronte alla foto del baffone stalin e non mi sembra nemmeno che fosse dalla parte dei lavoratori visto che aveva votato a favore dei sindacati in cui lui stesso aveva detto di non credere. li anarchici e gli anarcosindacalisti cubani sono stati parte integrante della rivoluzione a Cuba, e sono stati per molto tempo la principale componente del movimento operaio e contadino dell’isola. Già nella seconda metà del XIX secolo, gli anarchici”, propagandavano la lotta di classe contro lo Stato ed i partiti politici. Questo per sottolineare che la caduta di Batista fu possibile anche grazie al clima di intensa agitazione promosso dai libertari cubani.
Non è quindi in dubbio la sincerità e l’ardore di Guevara a favore del proletariato, tuttavia è innegabile che egli contribuì, visto che fu parte integrante del governo castrista nonché guida della gestione economica di Cuba, alla repressione delle richieste di uguaglianza e libertà e all’imposizione del socialismo di Stato, ispirato al modello sovietico. Inoltre, Che Guevara non ha mai nascosto il suo stalinismo.
Non bisogna dimenticare che il modello centralista sovietico determinò, nel gennaio 1959, l’espulsione degli anarcosindacalisti da tutti i sindacati, la chiusura di El Libertario, organo della Federazione Libertaria di Cuba, e di Solidaridad Gastronomica, costringendo gli anarchici alla clandestinità, alla cessazione dell’attività politica e all’esilio. Uccidere seguendo una certa idea piuttosto che un’altra, rende meno assassini? Per quanto mi riguarda, la risposta è no:
uccidere è sempre uccidere, e Che Guevara lo ha fatto diverse volte nella sua vita, e non per legittima difesa ogni volta.Da anni, il progetto Cuba Archive sta facendo il conto delle vittime della rivoluzione cubana, per le quali esista conferma da parte di almeno due fonti indipendenti e alle quali sia possibile attribuire un nome.
Quattordici nemici, o presunti tali, furono eliminati dal comandante, direttamente o su suo ordine, in Sierra Maestra, durante la guerriglia contro gli uomini di Fulgencio Batista, tra il 1957 e il 1958. Dal 1 al 3 gennaio del 1959, appena catturata la cittadina di Santa Clara, mandò a morte altre 23 persone. Ma il grosso del sangue il futuro idolo dei pacifisti lo versò in qualità di comandante della Cabaña, la fortezza dell’Havana adibita a prigione. Tra il 3 gennaio e il 26 novembre del 1959 sono attribuite a Guevara ben 164 esecuzioni. Vista la metodologia dell’indagine, si tratta di numeri necessariamente approssimati per difetto: altre fonti parlano di almeno quattrocento uccisioni solo nel carcere dell’Havana. Per quello che si é può notare, facendo riferimento a quello che si vede in giro e sul web, in particolare su certi profili e pagine facebook il Guevara è diventato solo marketing,fa figo avere una maglietta o un cappellino dove si vede l’immagine di un macho con a fianco una bella donna e un mitragliatore a tracolla o avere un poster del ché in camera sopra il letto da venerare come fosse un dio. La maggior parte di questi “comunisti emergenti” vivono di ricordi immedesimandosi nella figura del guevara, un duro dal cuore tenero senza saperne un’acca sulla sua storia e sulla sua vita,in ultima analisi credo che sia sbagliato vivere nel ricordo di miti costruiti dal capitalismo che esso stesso diceva di combattere costruendo sulla sua persona un marketing per incrementare sia il mercato che la demenzialità. Quindi basta nasconderci dietro a un dito e diciamo una volta per tutte le cose come stanno e ANCORA, una volta per tutte, FUOCO ALLE ICONE!!!

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