Primo maggio anarchico NO-EXPO a Milano.

L’altro giorno mentre ero in treno e i vagoni percorrevano la strada ferrata nella mia mente fischiava e correva un pensiero che mi ha lasciato nel dubbio. Mentre la locomotiva percorreva il suo tragitto mi guardavo intorno dal finestrino e nel vedere il paesaggio mi sono chiesto quanti terreni e quante abitazioni siano state espropriate per permettere a me di passare di li,chissà quante lotte ci sono state negli anni passati e quanti movimenti si saranno opposti all’esproprio dei territori ritenendo quell’opera inutile. Con questo non signifca affatto che magari tra 20 anni dovremmo essere tutti contenti se dovessero costruire la tav perchè quello è un caso evidente di abuso e di riciclaggio dei soldi delle mafie esistendo già una linea che collega Torino a Lione. Il senso del mio discorso è di come il capitalismo ti crei la necessità della quale col tempo non riesci a farne a meno,in questo caso ad esempio la necessità dei collegamenti strettamente legati al lavoro pendolare,e si cari miei,sempre il lavoro,ti si offre la comodità per poter raggiungere il tuo posto di schiavo,il tutto sempre finalizzato allo stesso sviluppo e all’incremento del capitalismo il quale con i suoi tentacoli si espande sempre più,trasformando l’apparente comodità in esigenza. Ho provato a fare lo stesso tipo di ragionamento con la expo,ho percorso 4 volte il tratto Rho – Rho fiera e ho visto seppure in movimento la vastità di quella costruzione edificata su terreni precedentemente agricoli e mi sono posto questa domanda,quante persone che erano presenti per dissentire alla expo tra 20 anni saranno ancora della stessa idea,ho provato a ragionare in la nel tempo ma ho paura anche a cercare una risposta. C’è stato un bellissimo ed enorme corteo a Milano contro la expo,si parla di oltre 30.000 persone e ci sono stati degli scontri con le forze dell’ordine per la rottura di alcune vetrine di banche e uffici finanziari,ma non solo,si sono viste macchine incendiate, scooter distrutti e incendi sparsi sul percorso del corteo ma nonostante tutto questo il corteo è stato portato regolarmente portato a termine dai manifestanti. Non è certo la manifestazione di un giorno a cambiare le cose e con quei gesti adesso tutte quelle realtà presenti ieri sono state tutte accorpate sia dai media che dagli organi di potere e di stato,i quali adesso parlano di movimento no-expo,e come al solito la repressione si farà ancora più pesante come se il paese non fosse già militarizzato abbastanza dalla Val Susa per la tav,alla Sicilia per il muos. Non giudico e non critico nessuno,lungi da me il farlo,le analisi ognuno le farà eventualmente nelle sedi opportune e potrà trarne le sue conclusioni, ma bisogna fare molta attenzione in simili circostanze perchè si rischia di buttare alle ortiche iniziative alle quali migliaia di persone hanno investito per quel giorno il loro tempo e i loro soldi unitamente ai loro ideali. Penso che la prima vetrina che si debba infrangere sia la nostra vetrina interiore dovremmo limitare quelle che spesso potrebbero rivelarsi solo delle esaltazioni dell’ego, è da noi stessi che deve partire la lotta al capitalismo iniziando con il rinunciare alle cose frivole delle quali possiamo benissimo fare a meno perchè al punto in cui siamo a mio modo di vedere è davvero difficile anche il solo poter pensare ad una rivoluzione se non esclusivamente culturale.Al momento però un grosso dubbio è l’unica certezza che ho e che mi resta.

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