La tattica elettorale. (Errico Malatesta)

Al principio non si infirmo’ nessuna delle conclusioni acquisite al programma socialista. L’espropriazione per mezzo della rivoluzione, si andava ripetendo, e’ l’unico mezzo per emanciparsi : il suffragio universale, la repubblica e tutte quante le riforme politiche lasciano il tempo che trovano e non sono che tranelli tesi all’ingenuita’ popolare.
Pero’, s’insinuava dolcemente, qualche bene se ne puo’ cavare : profittiamo di tutto, serviamoci come armi delle concessioni che possiamo strappare al nemico, allarghiamo il nostro campo di azione, cessiamo dal roderci nella nostra impotenza, siamo pratici….E tosto si mise avanti il progetto di andare all’urna , scopo a cui tendeva ed in cui si riduceva tutto quel preteso allargamento di tattica. Ma siccome non si osava ancora rinnegare tutto il detto sulla inutilita’ della lotta elettorale e sull’azione corruttrice dell’ambiente parlamentare, si disse che bisognava votare, semplicemente per contarsi. quasi che fosse necessario andare all’urna e farsi contare dal nemico per giudicare dei progressi del movimento. E per affettare scrupolosita’ si parlo’ di votare un bollettino in bianco o per dei morti o per degli ineleggibili. Poi, senza aver l’aria di nulla, i morti diventarono vivi e gli ineleggibili si trasformarono in persone che al parlamento potevano e volevano andarci e restarci.
Ma non si osava confessarlo : si trattava sempre di candidature di protesta : gli eletti non entrerebbero in parlamento, rifiuterebbero il giuramento la’ dove era richiesto o c’entrerebbero per sputare in faccia alla borghesia, la infamia sua, e farsi scacciare come nemico che non transige. Poi nemmeno piu’ questo. In parlamento bisognava andarci per profittare della tribuna parlamentare per scoprire e denunciare al popolo i dietro scena della politica, per avere dei posti avanzati nel campo nemico, dei posti presi nella cittadella borghese.
Il deputato socialista non doveva essere legislatore, non doveva aver nessun legame coi deputati della borghesia, ma stare in parlamento come spettro minaccioso della rivoluzione sociale in mezzo a coloro che vivono dei sudori e del sangue del popolo.
Ma che !… oramai si stava sulla china e bisognava andare fino in fondo . Il partito rivoluzionario, che entrava in parlamento, doveva diventare riformista, e lo divento’.
L’emancipazione integrale. cominciarono a dire, e’ una bella cosa. ma e’ come il paradiso : una cosa lontana lontana e che, nessuno ha mai visto. Il popolo ha bisogno di miglioramenti immediati. Meglio poco che nulla. La rivoluzione sara’ tanto piu’ facile quanto piu’ concessioni si saranno strappate alla borghesia. Senza contar quelli, pochi, del resto, che hanno saltato il fosso affermando che si puo’ raggiungere lo scopo per evoluzione pacifica.
E s’invoco’ la scienza, quella povera scienza che s’accomoda a tutte le salse, per sofisticare all’infinito sul tema evoluzione e rivoluzione, quasiche’ vi fosse alcuno che neghi l’evoluzione, e la questione non fosse piuttosto sulla specie di evoluzione, che piu’ corrisponde al fine socialista e che quindi i socialisti devono propugnare.
Errico Malatesta.
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Emma Goldman e l’anarchia.

L’Anarchia, quindi, significa in realtà la liberazione della mente umana dal controllo della religione; la liberazione del corpo umano dal controllo della proprietà: la liberazione dalle catene e dalle restrizioni del governo. L’Anarchia significa un ordine sociale basato sulla libera associazione degli individui con il fine di produrre la vera ricchezza sociale; un ordine che garantirà a ogni essere umano la libertà di accedere alle ricchezze della terra e il più completo godimento delle necessità della vita, secondo i desideri, i gusti e le inclinazioni individuali. Questo non è un folle capriccio o un’aberrazione della mente.

È la conclusione cui sono giunti una schiera di intellettuali, uomini e donne, in tutto il mondo; una conclusione che deriva dall’osservazione attenta e ravvicinata delle tendenze della società moderna: la libertà individuale e l’uguaglianza economica, le due forze gemelle della nascita di quanto più bello e vero esiste nell’essere umano. Veniamo ai metodi.

L’Anarchia non è, come molti potrebbero supporre, una teoria del futuro da realizzarsi per ispirazione divina. È una forza vivente negli affari della nostra vita, creando costantemente nuove condizioni. I metodi dell’Anarchia non comprendono quindi un programma rigido da essere attuato in tutte le circostanze. I metodi devono nascere dai bisogni economici di ogni luogo e clima, e dai requisiti comportamentali e intellettuali degli individui. Il carattere calmo e sereno di un Tolstoy spererà in diversi metodi di ricostruzione sociale da quelli di una personalità intensa e traboccante di un Michael Bakunin o di un Pete rKropotkin.

Come pure dovrebbe essere evidente che i bisogni economici e politici della Russia richiederanno misure più drastiche di quelle necessarie per l’Inghilterra o l’America. L’Anarchia non implica addestramento militare e uniformità; significa però uno spirito di rivolta, in qualunque forma, contro tutto ciò che ostacola la crescita degli esseri umani. T

utti gli Anarchici concordano su questo punto, così come concordano nella loro opposizione alla macchina politica come mezzo per realizzare il grande cambiamento sociale.
“Tutti i processi di voto”, dice Thoreau, “sono una specie di gioco, come gli scacchi o il backgammon, un giocare con il concetto di giusto e sbagliato; i suoi obblighi non eccedono mai quello dell’opportunismo. Anche votare per la cosa giusta equivale a non fare niente per essa. Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né vorrà che prevalga attraverso il potere della maggioranza”.

Un esame ravvicinato della macchina politica e dei suoi risultati getta luce sulla spiegazione di Thoreau. Che cosa dimostra la storia della democrazia parlamentare? Nient’altro che fallimenti e sconfitte,neppure una riforma tesa a migliorare le condizioni economiche e sociali della gente. Sono stati promulgati leggi e decreti per il miglioramento e la tutela delle condizioni lavorative. Così solo lo scorso anno si è dimostrato che l’Illinois, lo stato con le leggi più severe per la protezione dei minatori, ha vissuto i più grandi disastri minerari.

Negli stati in cui prevalgono le leggi contro il lavoro minorile, lo sfruttamento dei bambini è ai suoi livelli più alti, e sebbene con noi i lavoratori godano di piene opportunità politiche, il capitalismo ha raggiunto il suo zenit più sfacciato. Anche se i lavoratori fossero in grado di avere i propri rappresentanti, che i nostri bravi politici socialisti stanno chiedendo a gran voce, che speranze ci sono per la loro onestà e buona fede? Non dobbiamo fare altro che tenere a mente il processo politico per renderci conto che il suo sentiero di buone intenzioni è in realtà pieno di trabocchetti: manipolazioni, intrighi, adulazioni,

menzogne e inganni; in realtà, imbrogli di ogni tipo, grazie ai quali gli aspiranti politici riescono ad avere successo. A questo si aggiunge la completa demoralizzazione delle personalità e delle convinzioni, fino a quando non rimane nulla che possa lasciare ancora sperare di ottenere qualcosa da tali relitti umani. Più e più volte le persone sono state tanto sciocche da fidarsi, credere e sostenere con le loro ultime risorse gli aspiranti politici, solo per ritrovarsi tradite e ingannate.

Si potrebbe sostenere che uomini integerrimi non si lasceranno corrompere dalla macina politica. Forse no; ma tali uomini non saranno assolutamente in grado di esercitare la benché minima influenza nell’interesse della forza lavoro, come si è dimostrato in numerose occasioni. Lo Stato è il padrone economico deisuoi servitori.

Uomini di buona volontà, se mai ne esistono, resterebbero fedeli alla loro fede politica, perdendocosì il loro supporto economico, o resterebbero fedeli al loro padrone economico, diventando pertanto incapaci di fare alcun bene. L’arena politica non lascia altre alternative: si diventa tonti o malviventi. La superstizione politica ha ancora il predominio sui cuori e sulle menti delle masse, ma i veri amanti della libertà non vogliono avere più nulla a che fare con essa. Invece, credono con Stirner che l’uomo può avere tutta la libertà che ha voglia di prendersi.

 

L’Anarchia è dunque a favore dell’azione diretta, della ribellioneaperta e della resistenza a tutte le leggi e restrizioni, economiche, sociali e morali. Ma la ribellione e la resistenza sono illegali. Proprio in questo sta la salvezza dell’essere umano. Ogni cosa illegale richiede integrità, indipendenza e coraggio. In breve, richiede spiriti indipendenti e liberi, “uomini che siano uomini, che abbiano una spina dorsale attraverso la quale non si può far passare una mano”.
Lo stesso suffragio universale deve la sua esistenza all’azione diretta.

Se non fosse stato per lo spirito di ribellione, per la resistenza da parte dei padri rivoluzionari americani, i loro posteri indosserebbero ancora la livrea del sovrano. Se non fosse stato per l’azione diretta di John Brown e dei suoi compagni,

l’America commercerebbe ancora in carne degli uomini di colore. È vero, il commercio di carne bianca è ancora in corso; ma anche quello dovrà essere abolito dall’azione diretta. Il sindacalismo, l’arena economica del gladiatore moderno, deve la sua esistenza all’azione diretta.

Solo recentemente i governi e i legislatori hanno cercato di soffocare il movimento sindacale, condannando alla prigione per cospirazione i difensori del diritto dell’uomo a organizzarsi. Se il movimento sindacale avesse cercato di portare avanti la propria causa mendicando, supplicando e scendendo a compromessi, oggi avrebbe un portata inesistente.

In Francia, in Spagna, in Italia, in Russia, persino in Inghilterra (ne è testimone la crescente ribellione dei sindacati inglesi), l’azione economica diretta e rivoluzionaria è diventata una forza talmente potente nella battaglia per la libertà industriale, da far sì che il mondo si rendesse conto dell’incredibile importanza del potere dei lavoratori. Lo Sciopero Generale, l’espressione suprema della consapevolezza dei lavoratori, è stato ridicolizzato in America solo poco tempo fa. Oggi ogni grande sciopero, per avere successo, deve rendersi conto dell’importanza della protesta generalizzata e solidale.

L’azione diretta, che si è dimostrata efficace in campo economico, è altrettanto potente in ambito individuale. Lì centinaia di forze abusano dell’essere dell’individuo, e solo la resistenza costante a tali forze riuscirà a liberarlo. L’azione diretta contro l’autorità sul posto di lavoro, contro l’autorità della legge, contro l’autorità invadente e intrigante del nostro codice morale è il metodo logico e coerente dell’Anarchia.

Questo non porterà forse a una rivoluzione? Certamente. Nessun cambiamento sociale si è mai verificato senza una rivoluzione. La gente non è familiare con la storia delle rivoluzioni, oppure non ha ancora imparato che la rivoluzione non è altro che il pensiero che si trasforma in azione. L

’Anarchia, il grande lievito del pensiero, permea oggi ogni fase dell’azione umana. La scienza, l’arte, la letteratura, il teatro, l’impegno per il miglioramento delle condizioni economiche, in realtà ogni opposizione sociale e individuale al disordine esistente delle cose, è illuminato dalla luce spirituale dell’Anarchia.

È la filosofia della sovranità dell’individuo.

È la teoria dell’armonia sociale. È la grande, nascente, vivente verità che sta ricostruendo il mondo, e che annuncerà l’Alba.
Emma Goldman

 

 

Emma Goldman e l'anarchia.
Emma Goldman e l’anarchia.
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