Scuola statale… allievi oggi… servi domani.

La conservazione del sistema passa inevitabilmente attraverso l’indottrinamento culturale scolastico. Gli scolarizzati delegano, pongono una X su un contratto che li vedrà servi volontari macellabili, asserviti per convincimento profondissimo, e già questo è tutto dire riguardo alla loro idiozia acquisita, anche alla luce dell’esperienza storica (ma i bigotti dello stato non vedono altro che la luce del padrone), e come se non bastasse, oltre alla delega che li ha sempre condotti all’inevitabile bastonatura, si credono nel giusto e in diritto di criticare l’anarchia. L’epoca della violenza legalizzata ha sempre connotati inquietanti e presuntuosi, e questi si chiamano idioti certificati dallo stato.Ai bambini si instilla l’idea che l’autorità non deve mai avere fiducia nei sottoposti, che quindi questi ultimi sono degli esseri inferiori da controllare costantemente, ma viene anche instillata l’idea (e questo a un’età anche prescolare) che se mi si punisce è perché io sono colpevole, e siccome il bambino finisce per credere di essere colpevole pensa anche che sia giusto avere qualcuno che lo legiferi e lo punisca, dal genitore al maestro al fratello maggiore allo sbirro, ecc. Questa suggestione di essere inferiori e meritevoli di punizione si traduce inevitabilmente nel rapporto cittadino-governi. Allora il nucleo veramente centrale di tutto l’apparato pedagogico sta nel fatto di insegnare (segnare dentro) non soltanto che il mondo deve essere diviso per forza in sfruttati (colpevoli da moralizzare) e sfruttatori (moralizzatori santificati o semidei con diritto di punizione), ma che l’autorità non può mai essere messa in discussione, essa deve esistere, in qualunque forma ma deve esistere, e i sottoposti devono ossequiarla. Questa reverenza nei confronti dell’autorità instillata quando si è ancora in fasce è, a mio parere, il nodo centrale del problema pedagogico. E ai più non viene neppure in mente che l’azione pedagogica addestrante continua anche dopo la scuola, sempre, senza soluzione di continuità (pedagogia di mantenimento/rafforzamento). Il sistema-scuola non potrà mai dare i risultati che tu auspichi (ammesso che il senso civico abbia qualità positive, ma questo è un altro discorso). Non li ha mai dati e mai li darà, proprio perché è un sistema che si fonda sul terrore, sulla gerarchia, sull’obbedienza alla coercizione. La scuola produce soldatini, guardiamoci intorno e li vediamo, sono tutti adulti oggi. Tutte le belle parole che si dicono nelle scuole non servono a niente, perché cozzano violentemente contro il sistema, contro la struttura che non solo deresponsabilizza i bambini (non li lascia decidere di nulla), ma gli toglie qualsiasi vitalità naturale, la curiosità, l’autodeterminazione, la creatività spontanea, la gioia di giocare. La scuola è una macchina massificante e genocida da chiudere immediatamente! I docenti sono in genere le ultime persone al mondo a voler capire veramente quello che stanno facendo e perché. Se glielo fai notare non lo accettano a priori. Mentre invece c’è più speranza nei genitori, perché sono guidati dall’amore verso i figli e non permettono che dei piani occulti possano ledere i loro pargoli. Qualche genitore che capisce c’è. Però c’è il rischio, molto concreto, che il genitore porti a casa il figlio (homeschooling) e gli gonfi la testa con la medesima cultura di stato, quella che ha anche il genitore, peraltro innestata nel bambino in un isolamento pericoloso. Quindi attenzione anche all’homeschooling, non a caso sostenuto da certi ‘apparati’ autoritari. Sono poche le persone, anche anarchiche o sedicenti tali, con una consapevolezza come la tua sulla scuola. E’ vero, lo scopo dell’homeschooling non è mai stato quello di liberare i bambini dalla cultura dominante, infatti è contemplata persino dalla costituzione, non a caso, e mica sono fessi quelli che l’hanno scritta. E’ tutto una menzogna continua e gigantesca,d’altra parte mi pare che in epoca mussoliniana i figli dell’alta borghesia praticassero già l’educazione familiare, e questa è non è neppure un’invenzione del Novecento dato che si è sempre praticata, dai greci in avanti. Le scuole sono una galera recente, lo scrive anche Foucault. Riguardo ai sei figli, che dire? Mussolini sarebbe stato felicissimo di questo. futuri adulti predestinati a diventare sbirri con la divisa in testa, e schiavi ferocissimi con chi, puta caso, li volesse liberare. Ecco la società detta civile dello stato.

Gianni

WCENTER 0XLBCBMMHP                Studenti in aula in una scuola elementare, in una immagine d'archivio. Entro 120 giorni il ministero dell'Istruzione e il ministero dell'Economia doranno emanare il Piano generale di edilizia scolastica. L'ordine arriva dal Tar del Lazio che ha accolto una class action proposta dal Codacons contro le cosiddette 'classi-pollaio', ovvero quelle aule scolastiche nelle quali il numero di alunni, attorno ai 35-40, supera i limiti fissati dalla legge.  ANSA/LUCA CASTELLANI
WCENTER 0XLBCBMMHP Studenti in aula in una scuola elementare, in una immagine d’archivio. Entro 120 giorni il ministero dell’Istruzione e il ministero dell’Economia doranno emanare il Piano generale di edilizia scolastica. L’ordine arriva dal Tar del Lazio che ha accolto una class action proposta dal Codacons contro le cosiddette ‘classi-pollaio’, ovvero quelle aule scolastiche nelle quali il numero di alunni, attorno ai 35-40, supera i limiti fissati dalla legge. ANSA/LUCA CASTELLANI

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