Ma Gino Strada c’è o ci fa?

Caro Gino Strada, ci sei o ci fai? Ho letto il tuo intervento circa la necessità di abolire la guerra. Intanto vorrei mettere in alto un punto fisso e molto chiaro, anche se questo punto viene costantemente censurato, e si può ben capire perché: la guerra tra gli esseri umani NON E’ SEMPRE ESISTITA. Se tu, Gino, questo non lo sai, informati (non certo in tv o a scuola, però), e non contribuire ad alimentare la disinformazione di stato. E poi, diciamolo, quando tu dici che per risolvere il problema della guerra (il problema secondo te sono le morti di civili, mentre sembra che della morte dei militari non te ne importi un fico secco) bisogna abolire la guerra, ebbene, io questa dichiarazione me l’aspetto piuttosto da un bambino di sei anni.
– Carletto, sai che la guerra fa tanti morti?
– Sì papà.
– E cosa possiamo fare?
– Aboliamo la guerra, papà.

Come si fa a non capire che la guerra è un prodotto, un risultato, il tragico effetto di una causa? E come si fa a non capire che, se non elimini la causa del problema, gli effetti continueranno a manifestarsi? E qual è la causa? Lo hanno detto in moltissimi, sai Gino? Aaahhhh… e allora è questo il punto che NON SI VUOL MAI METTERE IN DISCUSSIONE: LO STATO COME CAUSA DEI MALI!!!!! Fa male, vero? Il totem autoritario non si tocca, vero? Caro Gino, eppure lo dici anche tu nel tuo discorso: ‘Confrontandoci quotidianamente con questa terribile realtà, abbiamo concepito l’idea di una comunità in cui i rapporti umani fossero fondati sulla solidarietà e il rispetto reciproco’. Ma caro Gino, questo è l’esatto opposto dello stato, è anarchia! Lo sapevi? Se non lo sapevi, se non sai cos’è l’anarchia, informati.

Eppure nel tuo discorso parli anche bene dell’utopia, peccato che la usi in maniera sbagliata, indirizzandola in ciò che davvero non si realizzerà mai, come storia millenaria insegna: ottenere la pace attraverso lo stato! Ma forse tu lo sai cos’è l’anarchia (il che ti rende più colpevole), solo che, come la massa, anche tu hai paura della libertà, hai bisogno di padroni anche tu, non credi che ci si possa autogovernare, e infatti non fai altro che citare leggi, proclami di stato, passi della costituzione, come se tu, quando operi in ospedale, lo fai solo perché la costituzione dice che la salute è un diritto e non perché è una ovvietà, una inclinazione umana fondata sulla morale naturale. Curare non è neanche un dovere autocoercitivo, caro Gino, come fai intendere tu (curare i feriti lo si deve fare), ma è un atto spontaneo di spontanea umanità ed empatia, se esistono ancora l’umanità e l’empatia.

Se la guerra è un problema, guardiamone la causa! e la causa è il sistema, è quello in cui anche tu credi, caro Gino, purtroppo. Ci sei o ci fai, Gino? Possibile che tu non abbia letto mai in vita tua Galtung e la sua teoria della Pace o il triangolo della violenza? Possibile che tutta la tua maturità si debba sintetizzare nell’affermazione di un bambino di sei anni? Forse è possibile, sì, forse ad essere buoni dovrei pensare che sei soltanto un ingenuo, un ignorante, e non un complice del sistema, l’ennesimo complice, uno dei tanti assoldati che ‘predicano bene’ per non far vedere alla massa la luna, ma solo il dito che la indica.

Gino, non vuoi vedere più civili uccisi o ingiustizie varie? Elimina lo stato anzitutto dalla tua coscienza, elimina la causa del problema, e poi fai un bel discorso pubblico in questo senso, non fare come i tuoi colleghi medici che pensano di guarire le persone eliminando solo i sintomi. Tu, Gino, paragoni la guerra al cancro. Per me il cancro è chi prepara le masse alla guerra. Ma, ci sto, facciamo che il cancro sia la guerra, come dici tu. Ebbene, caro dottore, lei dovrebbe insegnarmi che anche il cancro ha le sue cause! Perché non colpire quelle?

Cloud’s Walden

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