Il 31 ottobre 1892 nasce l’Anarchico Maurizio Garino

Il 31 ottobre 1892 nasce a Ploaghe, Sassari, l’Anarchico Maurizio Garino, Anarco-sindacalista, protagonista durante gli eventi del biennio rosso. (Gli scioperi, i tumulti, le rivolte e le occupazioni di terre e fabbriche che si susseguirono nel biennio 1919-1920, conosciuto come biennio rosso, furono un momento storicamente importantissimo per le classi oppresse ed in particolare per il movimento operaio italiano. In un’ottica prettamente rivoluzionaria, gli Anarchici e i socialisti sostennero l’occupazione delle fabbriche e la costituzione di consigli di fabbrica in grado di autogestirle, emancipandosi così dalla classe padronale e ponendo le basi per la rivoluzione sociale ).
Garino nel 1910 è tra i principali fondatori del Circolo di Studi Sociali della Barriera di Milano che successivamente, in ricordo di Francisco Ferrer y Guardia (fucilato il 12-10-1909), assumerà la denominazione di Scuola Moderna “F. Ferrer”. Garino diviene direttore della scuola dove operai, lavoratori e Anarchici in genere, discutevano e affrontavano gli argomenti più disparati (filosofia, architettura, astronomia, scienze, biologia ecc.).
Nel 1919 Garino è, come rappresentante degli Anarchici torinesi, tra i fondatori dell’Unione Comunista Anarchica Italiana (Congresso di Firenze, 12/14 aprile), dove viene anche designato membro del Consiglio generale
Nel 1921 entra a lavorare in una cooperativa, di cui poi diventerà dirigente, che verrà trasformata in seguito in società per azioni per evitare che fosse fascistizzata. Durante il ventennio fascista rimane a Torino, patendo continui arresti e persecuzioni. Dopo l’8 settembre 1943 prende parte attiva alla resistenza.
Finita la guerra, continua ancora a portare avanti il suo pensiero partecipando alla riorganizzazione del movimento Anarchico libertario piemontese e ricostituendo la Scuola Moderna.
In età avanzata, a chi gli chiederà cosa avesse significato per lui e per l’Anarchismo quel biennio (1919-20), Garino risponderà :
“ Siamo sempre stati considerati dei sognatori, degli utopisti; noi siamo certi di non esserlo, ed anche l’esperienza del biennio rosso conferma le nostre tesi: l’unica via rivoluzionaria aperta di fronte alla classe operaia è quella della rivoluzione libertaria, dell’autogestione “.

Garino muore a Torino nell’aprile del 1977.

Walter Ranieri

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