La costituzione sta all’anarchia come la democrazia sta alla libertà

 

La costituzione sta all'anarchia come la democrazia sta alla libertà
Da tempo gira un appello per il si e per il no sociale al prossimo referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale. Bene, ma di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando forse di quelle tante belle parole scritte dopo la pacificazione togliattiana alla quale hanno preso parte anche gli ex fascisti alla stesura e disattesa nella sua interezza da oltre 70 anni?

Ebbene si,è proprio di quella che stiamo parlando,stiamo parlando di quella costituzione figlia di quella democrazia che sulla carta ti garantisce i diritti ma non appena però li rivendichi è pronta a brandire il bastone con tutti i suoi mezzi repressivi di cui dispone,ed ancora,parliamo di quella costituzione che parla di pace e libertà e permette la costruzione e l’invio di armi nel mondo,si, è proprio di quella che stiamo parlando ma potremmo andare ancora avanti. Bene,noi abbiamo un’idea ben precisa al riguardo e pensiamo che in ambedue i casi si riconosce implicitamente uno strumento del potere, inventato dal potere stesso, nonché la sua necessità, e soprattutto la sua efficacia. Cioè, chi vota in questo referendum implicitamente ammette il proprio pensiero in merito alla costituzione che così la crede indispensabile e utile. E’ evidente che la massa dei sudditi, essendo tale, si riduca a questo pensiero, all’illusione perpetua, e a quel paradosso ioneschiano secondo cui gli strumenti del sistema dovrebbero servire a liberarla dal sistema stesso, ma è completamente fuori da ogni creanza, per coloro che si ritengono intelligenti e ‘fuori dal coro’, non vedere che la questione non dovrebbe mai più essere ‘modifica della costituzione sì’ versus ‘modifica della costituzione no’, bensì ‘sistema sì’ versus ‘sistema no’. Ma forse queste persone intelligenti attendono che il quesito sull’abolizione del sistema venga posto dal sistema stesso, magari attraverso una forma di costituzione, corretta o no, in modo tale che gli oppressori chiedano finalmente agli oppressi se vogliono o meno essere oppressi. Tutto questo, secondo noi, va ben oltre ogni misura ed ogni logica tollerabile. Respingiamo totalmente quindi qualsiasi forma di lotta istituzionale in quanto siamo convinti che i diritti umani non possono e non potranno mai passare attraverso le urne elettorali e invitiamo quindi il 4 dicembre a disertare le urne e a riempire le piazze per la conquista dei diritti che non possono e non potranno mai essere sanciti da un pezzo di carta straccia.

Alcune anarchiche ed anarchici

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