Ecco alcune etichette che venivano affibbiate ai ribelli e agli avversi al sistema:
“folle criminale,alienato mentale,irrecuperabile malfattore,asociale,disordinato mentale,germe ereditario,demenza precoce,soggetto degenerato,soggetto in preda a follia bolscevica,affetto da paranoia allucinatoria,squilibrato di mente,turpe megera,anarchica fanatica,disturbatrice di altissime personalità del regime,,eccesso di altruismo,eccedente la norma,affetto da delirio di persecuzione o da recriminazione,antinazionali,antitaliani ecc.ecc.
Ai giorni nostri la situazione non è cambiata nonostante la famosa legge 180 di Franco Basaglia del 1978,la quale prevedeva la chiusura totale delle strutture manicomiali, ma così non è stato,sono state solamente cambiate le insegne da manicomio ad O.P.G (ospedale psichiatrico giudiziario).
Attualmente ci sono ancora sei opg in attività dove gli internati vivono in condizioni disumane costantemente sedati e sottoposti ad elettroshock,pratica da sempre usata e ai giorni nostri tornata in auge sia per “contenere”i malcapitati che per contenere le spese sostituendolo ai psicofarmaci.
Il 1 aprile 2014 avrebbe dovuto cominciare una nuova era per i vecchi manicomi criminali: avrebbero infatti dovuto chiudere i sei ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) presenti sul territorio italiano.
Al 13 dicembre 2013 erano 1.051 le persone rinchiuse negli Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Castiglione delle Stiviere, Napoli e Aversa. Un calo di quasi 600 detenuti in tre anni. Quindi viene da chiedersi:” Quale sarà il prossimo nome che gli uomini del potere daranno alle future strutture psichiatriche?” Ci auspichiamo solo di non trovarci di fronte all’ennesima farsa.
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