Stretti nella morsa del patriarcato.

Non entro nel merito della sentenza della “Fortezza” per il semplice fatto che non credo nella “verità” dell’autorità dei tribunali, se lo facessi dovrei credere che qualche volo dai balconi di questure sono semplici suicidi. No non mi fregate. Entro invece nel merito di cos’è la violenza perpetrata sulla donna, perché é violenza quella che leggo su post o commenti anche da parte di “presunti compagni”, é violenza sottolineare la scelta di vita di una ragazza solo per sminuire la persona in quanto tale ma soprattutto la “donna” che ancora non può comportarsi, non le é permesso, come un uomo. Una donna ubriaca é sempre più ubriaca di un uomo, fa più impressione più schifo meno pena. Ed é violenza anche solo baciare o toccare una donna che non vuole essere baciata o palpata, é una violenza che non puoi dimostrare se non hai segni sul corpo anche se i segni ci sono, invisibili ma ci sono. E ci può essere anche stupro senza segni esterni sul corpo o lacerazioni interne alla vagina se non le lacerazioni, sempre invisibili, dell’intero tuo essere. E non credo che per una donna sia facile sostenere una tesi di stupro con tanta semplicità se non fosse vero, non é mai piacevole ricordare certi momenti soprattutto se sai che intanto la colpa per la maggior parte della gente, donne comprese, é tua perché in fondo te la sei sempre cercata. Il verdetto era già stato scritto da questa società cattoborghese e parecchio fascista e ora le pecore belano.

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