Il 19 ottobre 1808 nasce l’anarchico Lysander Spooner

 

Il 19 ottobre 1808 nasce nel Massachussetts l’Anarchico individualista Lysander Spooner.
Nel 1931 insegna e contemporaneamente studia diritto presso alcuni avvocati. Successivamente pubblica un’opuscolo fortemente anticlericale ed uno dove difende il pensiero di un’economia fondata sulla libera associazione e la cooperazione volontaria, senza l’intervento dello stato.
A partire dal 1844, Spooner inizia a lottare contro tutti i monopoli dello stato: fonda una compagnia postale indipendente da quella nazionale, che però viene smantellata per ordine del governo federale. Nel 1845, prende pubblicamente posizione contro la schiavitù e si trasferisce a Boston per rendere più efficace la sua azione di protesta.
Per Spooner il contratto sociale è da ritenersi non-valido e quindi i governi devono essere considerati come un’associazione di malfattori, una mafia, che dietro la pretesa d’offrire protezione ai cittadini, impone il pagamento delle tasse. Il governo non si accontenta d’esercitare l’autorità sugli individui, ma cerca di persuaderli che senza la sua autorità la vita sarebbe impossibile.
Il 19 ottobre 1808 nasce nel Massachussetts l’Anarchico individualista Lysander Spooner.

Il pensiero di Spooner sullo stato è ben esemplificato in questo passo:

« È vero che secondo la teoria della nostra Costituzione, tutte le tasse vengono pagate volontariamente e che il nostro Stato è una compagnia di mutua assicurazione, alla quale le persone aderiscono volontariamente. Ma questa teoria del nostro sistema di governo è del tutto differente da quel che si verifica in pratica. Il fatto è che lo Stato, come un bandito di strada, intima alle persone “o la borsa o la vita”. E molte se non tutte le tasse vengono pagate sotto il peso di questa minaccia. Lo Stato, in effetti, non tende un agguato a un uomo in un luogo solitario, balzando dal ciglio della strada, per puntargli la pistola alla tempia e svuotargli le tasche. Ma non per questo la rapina cessa di essere una rapina a tutti gli effetti, anzi, è ben più codarda e vergognosa. Il bandito di strada assume su di sé tutta la responsabilità, il pericolo e la criminalità del suo atto. Egli non pretende di avere un giusto titolo al vostro denaro, né di volerlo usare a vostro beneficio. Non pretende di essere altro che un rapinatore. Non è tanto impudente da affermare di essere semplicemente un “protettore” e di prendere il denaro dei passanti contro la loro volontà solo per essere in grado di “proteggere” quei viaggiatori che si illudono di essere perfettamente capaci dì difendersi da soli o che non apprezzano il suo peculiare sistema di protezione. Il ladro si limita a rapinarvi: non cerca di rendervi il suo zimbello e il suo schiavo, come fa lo Stato ogni qualvolta vi obbliga a fare qualcosa dicendo che è per il vostro bene, ergendosi ad arbitro morale delle vostre vite. »

Nel saggio I vizi non sono crimini Spooner contesta allo stato il diritto d’intervento nella vita privata dei cittadini, dietro la pretesa di proteggerli dai loro vizi.
I vizi non sono crimini e non devono essere puniti con misure restrittive, se essi non nuocciono che a se stessi. Il solo limite della libertà è la libertà altrui.
Muore a Boston il 14 maggio 1887.

Un ringraziamento a Walter Ranieri

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