Il 19 ottobre 1899 nasce l’anarchico Michele Schirru.

Nell’agosto 1917 è presente alle agitazioni sociali di Torino, dove per la prima volta viene arrestato dalle forze dell’ordine.
A Torino durante il luglio 1919 (20-21 luglio), è in prima fila nelle nuove agitazioni sociali che gli costano un nuovo periodo detentivo.
Decide di emigrare negli Stati Uniti d’America. Sbarca a New York il 2 novembre 1920.
Nel marzo del 1921, viene aggredito e ferito con un colpo di pistola da un emissario del prete locale.
Quando nel 1922 viene fondato il giornale Anarchico L’Adunata dei Refrattari, Schirru si lega al gruppo.
A New York avrebbe potuto vivere tranquillamente se non avesse seguito il suo istinto libertario, che negli USA si era sicuramente consolidato. Sarà quest’istinto libertario che lo porterà a scontrarsi diverse volte con i fascisti americani ed a mantenere attivo il suo impegno in favore dell’Anarchia.
A partire dal 1929, viene schedato come “sovversivo” e sorvegliato dalle autorità italiane e americane in quanto inviava frequentemente ai suoi compaesani, compreso il segretario del fascio comunale, riviste Anarchiche di ogni specie.
Michele Schirru
La sentenza viene pronunciata il 28 maggio 1931 e Schirru viene condannato alla pena di morte in quanto:
“ Chi attenta alla vita del duce attenta alla grandezza dell’Italia, attenta all’umanità, perchè il duce appartiene all’umanità. “ ( Anche Piazzale Loreto appartiene all’umanità ).
Il 29 maggio 1931, viene eseguita la sentenza di morte. mussolini volle che fossero 24 sardi volontari a sparare all’Anarchico. Davanti al plotone d’esecuzione il giovane grida: “ Viva l’Anarchia, viva la libertà , abbasso il fascismo!!! “. Non aveva ancora compiuto 32 anni.

“ mussolini, l’immagine della codardia,
…per sfuggire alla cattura indossa un cappotto ed un elmetto da sottufficiale della Wehrmacht, si finge ubriaco e sale sul camion numero 34 della Flak, occultandosi in fondo al pianale, vicino alla cabina di guida, ricoperto da una coperta militare. Verso le ore 16 del 27 aprile, durante l’ispezione della colonna tedesca da parte dei partigiani delle Brigate Garibaldi, Mussolini viene riconosciuto dal partigiano Giuseppe Negri sotto una panca del camion…..” degna fine di un topo di fogna.

Walter Ranieri

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