Ipoquark. “L’uomo civile sa quel che fa”.

Ipoquark le meraviglie della natura.

Salve e bentornati a Ipoquark. L’argomento di questa sera riguarda la principale attività della natura e dell’evoluzione. Questa attività, come un enorme fiume dal quale si diramano mille e mille torrenti che ritornano alla fonte, non è altro che il vero motore di tutto l’ecosistema in continuo divenire. Si tratta della ‘civiltà’. Pensate, la natura, al fine di rigenerarsi, ha creato circa 5000 anni fa la civiltà, cioè agglomerati più o meno estesi di bipedi che ormai dominano sulla quasi totalità del pianeta e che hanno tutti la medesima caratteristica: una cultura comune e condivisa. Sì, ma un tipo molto preciso di cultura, la sola in grado di perpetuare il ciclo vitale dell’esistenza universale naturale, preservarne l’integrità, e armonizzarne ogni elemento. E’ un controllo formidabile posto su ogni cosa. Pensate, quando qualcosa sembra non andare per il verso giusto, la natura si autoregola attraverso la civiltà, la quale si adopra affinché il guasto venga riparato o eliminato del tutto. In che modo? Beh, ad esempio con le armi, l’inquinamento, la deforestazione, il depauperamento delle risorse, i genocidi… Certo, sembrano cose brutte viste dal di fuori, ma la natura sa quello che fa, ha il suo progetto, e la civiltà rappresenta il nervo centrale di questo progetto.

Senza l’ausilio della civiltà, la natura avrebbe continuato a sbagliare tutto, ecco perché a un certo punto dell’evoluzione si è autofornita della civiltà. Per esempio, quando un agglomerato di bipedi viene ritenuto cattivo o inutile, la civiltà interviene con le armi o con un altro metodo, più raffinato e colto, che è appunto la colonizzazione, attraverso la quale si esporta la cultura dominante nell’agglomerato che ne possiede un’altra. La colonizzazione, se eseguita con buon calcolo, non necessita neppure dell’ausilio delle armi. Pensate un po’ che raffinatezza e quanto risparmio. Una cultura da sostituire, soprattutto se è pacifica, è sicuramente un errore primordiale della natura, quindi, sostituendola, l’agglomerato ritenuto inutile e dannoso diventa alla fine produttivo e vantaggioso. Lo scopo della colonizzazione è proprio quello di ingrandire la rete dei bipedi acculturati, affinché i loro capi acquistino maggiore prestigio, ricchezza personale e dominio. Sono infatti questi capi a scoprire quali errori ha commesso la natura e a porvi rimedio. E’ la natura stessa che crea questi capi, senza i quali la terra smetterebbe di girare intorno alla sua orbita.

In questo modo è evidente che ne giova tutto l’ecosistema e l’evoluzione stessa. Noi tutti non potremmo neanche vivere senza la civiltà, probabilmente ci faremmo la guerra in continuazione e spariremmo nel giro di qualche decennio. Invece la civiltà, con i suoi 5000 anni di vita, ha portato ordine nei ritmi biologici, nelle geometrie esistenziali, e in tutte le orbite planetarie. Pensate, se non ci fossero la natura e la sua meravigliosa civiltà non potremmo neanche sfruttare i bambini, e sarebbe davvero un disastro planetario.

Per questa sera è tutto, vi ringrazio, e vi dò appuntamento alla prossima puntata di Ipoquark, le meraviglie della natura.

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