Basaglia aveva capito tutto sulla violenza istituzionale.

L’esperienza e la lotta di Franco Basaglia contro i manicomi ci deve far capire tantissime cose, tutte legate al concetto di violenza istituzionale. Ma attenzione, Basaglia non voleva riformare un accidenti di niente, Basaglia voleva proprio distruggere i manicomi, l’istituzione in quanto tale. Basaglia sapeva benissimo che sarebbe stata una lotta durissima contro il potere costituito, che poi, diciamolo, questo potere che cos’è se non principalmente gente indottrinata, scolarizzata, che si autodispone a difesa della violenza istituzionale? E infatti Basaglia ha dovuto lottare con la gente, gente con qualche medaglietta addosso e che lo circondava, tentando di convincerlo, di ammaliarlo, di distoglierlo, di ricattarlo, di processarlo… Il potere è questa gente plasmata dalla cultura autoritaria, e questa gente ci ronza intorno, è la società scolarizzata, è gentucola insignificante, infima, ignorante e vigliacchissima, che ci sorveglia, ci fa la posta, ci denuncia anonimamente… questo è il vero potere. E io temo di più lo sbirro con l’uniforme nella testa, il cittadino per bene che inneggia alla legalità, piuttosto che l’altro, quello col manganello e la pistola, che almeno l’altro lo vedi che è sbirro e lo eviti come la peste. Ma il vicino di casa no, lui ti fa anche il sorriso, ti presta il cacciavite giusto, fa un regalo a tuo figlio ogni tanto, magari viene a pescare con te, rimane a cena, ma se vede che tu vai fuori dagli schemi sociali, fuori dalla morale comune, allora stai certo che diventa il tuo kapò. Dicevo, Basaglia ci deve insegnare parecchio. Anche che una lotta svolta all’interno delle istituzioni per distruggerle è impossibile. E dire che Basaglia era anche direttore! Sicuramente anche lui sapeva che dall’interno non si distrugge mai un bel niente, semmai si modifica qualcosa senza mai eliminare la sostanza violenta dell’istituzione. Basaglia sapeva bene che per distruggere i manicomi bisognava passare prima di tutto attraverso una diffusa cultura della distruzione, cosa che con il ’68 era più facile trovare nella società. Ma oggi? Oggi si assiste al processo contrario, oggi la gente inneggia all’inasprimento delle funzioni repressive e di sorveglianza dello stato, vuole più violenza istituzionale. La gente è idiota, ma solo perché assorbe ovunque un tipo di cultura idiota e autoritaria! E io, che come un Basaglia non voglio affatto riformare la scuola ma distruggerla, figuriamoci quanto sono distante dalla cultura imperante, da questa società, dove tra l’altro la scuola, a differenza dei manicomi (che in fondo tutti sapevano che cosa succedeva al loro interno), è considerata dalla massa un luogo necessario e benevolo, miracoloso e civilissimo. E invece la violenza della scuola è uguale a quella dei manicomi e delle galere, non si vede ma c’è eccome! Non c’è l’elettroshock meccanico ma c’è quello psicologico. Dico questo, ma accidenti! io sono da solo a dire queste cose insieme ad altri quattro gatti in giro per il mondo, e a causa di ciò ci prendiamo severe bastonate dalla gente. E’ ovvio che sia così, mi stupirei del contrario visto il tipo di indottrinamento oscurantista che proprio la scuola infonde in questa società perennemente fascista dentro e profondamente disumana.

Cloud’s WaldenOPG Montelupo

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