Il consenso

12274370_1647091545579706_7505480753573549949_n
Tutto bene, va tutto bene. Il mondo scintillante dei neon sembra essere riuscito a mettere d’accordo tutti, in una coperta finora per nulla impensierita, dei gelidi venti del potere che dettano la legge di quello che si deve e non si deve fare. I pianificatori che avanzano come carri armati addestrati al macello, devastano città e campagne al ritmo di milioni di metri cubi di cemento al mese. Principi e inutili soldati in ultima fila sorridono insieme, gli uni masticando dominio e sentimenti edulcorati, gli altri incatenati ad un lavoro che li usa a fondo e poi li getta come carta straccia. Capitani di vascelli che solcano i liquami della terra e schiavi rinchiusi nelle stive di centri commerciali navigano insieme, all’arrembaggio di campi, colline e città piegate dal ferro rovente del falso progresso. pedine che si lanciano in lunghe ed estenuanti file in autostrade, in aeroporti a consumare avidamente i pochi giorni delle celle aperte. Va tutto bene, questo e’ il “migliore dei mondi possibili” almeno fino a quando questo incubo venga percepito come l’unico possibile, almeno fino a quando nessuno porrà una di queste semplici domande: ne vale la pena ? sono disposto a sopportare tutto questo ? invecchiare legato, al solo scopo di arricchire mostri che divorano la terra su cui sto camminando ?. In fondo cosa c’è di sbagliato ? la stessa televisione, gli organi di informazione, il sistema tutto mi insegna con clip turistici la bellezza della schiavitù. E’ cosi tranquillo, sereno, riposante il mondo del capitale, mi protegge, mi aiuta a ragionare e compiere le scelte giuste. Mi traghetta fino all’ultima fermata della mia esistenza senza darmi gran dispiaceri. Il consenso sta tutto li, si rafforza nel momento in cui si smette di farsi domande, nel momento in cui si smette di guardare al di là delle prospettive imposte come tavole dei comandamenti. Sembra impossibile credere che al di là del muro ci sia un’altro mondo, sembra impossibile pensare di aver trascinato i piedi per tutta una vita, eppure, girato l’angolo la consapevolezza delle catene esplode e solo in quel momento ci rendiamo conto di non aver mai camminato, pensato, sorriso ma semplicemente sopravvissuto…
Olmo

/ 5
Grazie per aver votato!

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: