Tutto è stato predisposto 5000 anni fa affinché tutto, in questa società, debba avere finalità produttiva. ‘Andare, camminare, lavorare’. Tutto è produzione perché tutto deve arricchire la classe dominante, padroni, presidenti e accozzaglia succhiasangue. Qualsiasi attività deve essere in grado di produrre capitale per il capitale, per chi ne gestisce i gangli di riproduzione. Un essere umano non è più tale se tutta la sua vita, o meglio, se tutta la sua possibilità di vita si riduce all’adattamento, all’essere un ingranaggio. Certo, discorsi già fatti e rifatti, ma se ogni cosa, uomo, donna, animale, e persino l’aria deve produrre ricchezza per i padroni, è anche giusto porsi una domanda: che cosa produce la scuola? Di fronte a un quadro sociale e di sistema con un siffatto obiettivo schiavista, mi sembra quantomeno assurdo pensare che la scuola produca persone, individui coscienti, caratteri determinati e autonomi, menti libere e creative. La scuola produce esattamente quello che serve al capitale e alla produzione: schiavi, massa misurabile, controllabile, gestibile e prevedibile, gente che deve obbedire agli ordini, non protestare, finire i compiti assegnati in un preciso lasso di tempo, scandire tutta l’esistenza attraverso tempi imposti. Questa gente deve far funzionare il cervello in maniera tale da saper muovere leve e schiacciare pulsanti, ma deve anche avere un cervello abbastanza idiota da fargli accettare la situazione, fino a non capire che ciò che essa ha imparato a chiamare diritto, in riferimento al lavoro, è in realtà sfruttamento, ricatto, condizione alienante, disumanizzazione, violenza, aberrazione. La scuola produce produttori, peraltro costantemente illusi e paurosi, non certo degli umani, anche perché umani si nasce di già, e semmai ogni istituzione che lo stato pone tra il neonato e il suo destino non fa altro che rendere gli umani dei cretini disumanizzati, e pure presuntuosi e violenti, abbastanza da cadere ogni volta nella trappola della richiesta di aiuto allo stato, cioè nella richiesta assistenzialista fatta allo stesso strumento del capitale che li rende schiavi.
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