Acrobati sul filo della “normalità”.

Rinchiusi, controllati, anestetizzati, allontanati, ridicolizzati. Matti.
Qualcuno di verde vestito grida già aiuto e vede l’invasione barbara dell’esercito dei folli invadere il bel paese; io penso che i “folli” siano persone e che mi sento, invece, circondata da un ammasso di fogna che sta vomitando su sto cazzo di paese.
Chiudono gli o.p.g., i lager legalizzati, ma domani non ci saranno tutti in libertà, verranno trasferiti da un ospedale psichiatrico giudiziario per essere ospitati in una residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza, che fa più fine. Qualcuno che ha scontato la pena inflitta, anche con periodi più lunghi di quelli previsti per il reato commesso, potrà essere messo in libertà; come e cosa farà, quale aiuto potrà ricevere non é dato sapere; libero di sopravvivere se ce la fa.
Matti, folli, pazzi trattati disumanamente da umani psicopatici convinti della loro superiorità e che nascondono le loro vergogne come polvere sotto i letti come quelli usati per i trattamenti sanitari obbligatori dove occhi che videro si chiusero per sempre.
Allora penso che forse stiamo vivendo in un mondo al contrario, là dove chi fa morire di fame in nome dell’economia, ruba in nome di un dio, bombarda in nome della democrazia, fa spallucce in nome di una delega, sono normali nel nome del sistema, tutti gli altri sono matti nel proprio nome.

382003_121640271331041_329526995_n sopra una fune ognuno di noi percorre al meglio la propria vita, coscienti o non coscienti che la strada da seguire é stata imposta. Camminiamo tutti: chi ligio ai comandi segue la fune con diligenza estrema, chi si sente forte accelera il passo e calpesta senza guardare, chi si ribella lotta, cade e si rialza; altri hanno le ali e vorrebbero volare.

Per quelli che ho avuto la fortuna di conoscere ed abbracciare, per quelli che un abbraccio era troppo e bisognava farsi riconoscere piano piano, per quelli conosciuti solo al telefono perché mi volevano ringraziare, per quelli non conosciuti, io porto sempre con me un po’ di sana incosciente pazzia.

(Cat Denise)

/ 5
Grazie per aver votato!

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: