I carrarini resistono.

Inizia una settimana molto importante per i carrarini che hanno occupato il comune presidiandolo fino ad oggi. Sono al diciannovesimo giorno ma con un entusiasmo ed una voglia di cambiare che riporta la memoria al lontano 1894 quando i carrarini unitamente ai lunigianesi in concomitanza con i siciliani insorgono contro un potere autoritario e abusivista. Il sindaco tramite la stampa rilascia interviste e fa sapere che il presidio non può durare ad oltranza e chiede di interloquire con i presidianti. Ma cosa avranno mai da chiedere al sindaco o a chi per esso dopo essere stati ingannati loro stessi ad oltranza? La risposta sta nello scopo della protesta, se ne deve andare lui con tutti i suoi scagnozzi e a poco servono le varie scuse avanzate dallo stesso sindaco che dichiara che quella sala deve essere sgomberata perché dovrà ospitare eventi e matrimoni. A nostro modo di vedere le parole del sindaco suonano autoritarie,quelle parole di chi riveste un ruolo istituzionale e vede tutto questo un affronto personale e lo si evince dalle interviste precedenti già divulgate dalla stampa dove dichiara di non volersene andare perché mai come in questo momento si sente di dover restare ribadendo di essere un uomo dello stato. Parole pesanti le sue,parole che fanno pensare anche ad una risoluzione coatta “democratica” come quelle che siamo abituati a vedere negli ultimi 70 anni da quella democrazia pronta a far vibrare il bastone non appena si scende in piazza a rivendicare i propri diritti che però sulla carta ti consente di farlo. Ma,l’entusiasmo dei carrarini è forte e in crescita come hanno dimostrato con la presenza di Sabato dove in piazza sono scese oltre 2000 persone e non molleranno facilmente la presa, continueranno a presidiare la sala garantendo come hanno promesso e fatto dall’inizio il regolare svolgimento delle attività comunali e perché no, saranno lieti di lasciare spazio ad eventuali matrimoni in programma. Quindi cosa rispondere al sindaco? Il silenzio parlerà da solo, le parole i carrarini le hanno finite.

Ale.

Carrara Gennaio 1894. “Il sindaco della città – il repubblicano Ratto – non esita ad invocare a gran voce l’invio di truppa, che avviene immediatamente, e la città è posta sotto stato d’assedio fin dal giorno seguente, al comando del generale Heusch dietro decreto di Crispi, prontamente firmato da Umberto I. Gli alpini cominciano ad operare rastrellamenti ed arresti in massa, accanendosi in particolare sulle liste di “sovversivi” fornite dalle autorità di pubblica sicurezza. Il lunedì i fermati sono già molte centinaia e i cavatori esortano l’insieme dei lavoratori a non riprendere il lavoro”. (Nexus co.)heusch_stato_assedio

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