Ipoquark “Il meraviglioso mondo della scuola”

Buonaserata a tutti gentili telespettatori e telespettatrici che ci seguite su questa rete anche questa sera siamo qui con Cloud’s Walden e la sua creatura,parliamo di Ipoquark e delle meraviglie della natura,come vi ho annunciato ci troviamo con Walden il quale è riuscito a coronare il suo sogno più remoto cioè quello di invadere le sedi rai e ci è riuscito alla grande direi.Questa sera ci parlerà del meraviglioso mondo della scuola,una fucina di uomini liberi sia nel pensiero che nell’azione. Certi di non annoiarvi diamo inizio alle riflessioni dell’autore. (Ale)

Salve a tutti.
Vi è mai capitato, durante le vostre relazioni sociali, di incontrare una persona civilizzata che non sia mai andata a scuola? Credo proprio di no, e se ne avete incontrata qualcuna, beh, siete stati fortunati, perché si tratta di vere eccezioni. Di fatto, noi possiamo vantarci di essere una meravigliosa civiltà proprio grazie alla scuola che, quasi nessuno lo sa, è stata davvero una rivoluzione nel cammino evolutivo della specie umana, soprattutto negli ultimi 150 anni circa, quando i governi di tutto il mondo hanno pensato che ‘istruire’ le masse dovesse essere obbligatorio. Lo stato, si sa, ci vuole bene e si prende cura della nostra educazione, perciò quando sul finire del XIX secolo le persone si opposero all’obbligatorietà dell’istruzione, lo stato intervenne con forza, persino con i fucili, a convincerci tutti che sì, la scuola è necessaria e ci porta all’emancipazione, al progresso, alla civiltà, alla fratellanza. Infatti non possiamo certo lamentarci dei risultati, a giudicare dall’altissimo grado di libertà e di responsabilizzazione delle persone civilizzate.

A scuola ogni bambino rimane stabilmente al posto che gli è stato assegnato per ben 5 ore al giorno. Non ha motivo di pretendere un altro posto, perché uno stuolo di professionisti salariati sa bene che cosa è giusto per ogni bambino, decidono tutto loro, i maestri e i professori. In realtà gli ordini impartiti dai docenti si autoregolano sulla base di altri ordini, quelli superiori, perciò possiamo dire che chi decide tutto si trova in verità a monte, e i docenti non fanno altro che eseguire ordini, anche loro, come i loro studenti. Perciò è disdicevole per uno studente mettere in dubbio le cose che gli vengono ordinate, i libri che dovrà studiare, il motivo per cui deve frequentare la scuola quando potrebbe fare ciò che la sua natura gli grida dentro, che solitamente è giocare, ma anche e soprattutto imparare attraverso l’esperienza diretta e l’infinita varietà di relazioni umane. E’ già tutto preparato per lui. Qualcuno ha pensato a lui, e sarà così per il resto della sua vita, o così spererà. Non è meraviglioso?

Ogni studente impara che bisogna quindi ubbidire a tutti gli ordini, che non potrà assumersi direttamente le responsabilità perché c’è qualcuno per lui che dice di farlo al suo posto. Imparerà che la libertà personale, soprattutto quella di scegliere e di pensare cose diverse dal consueto, è bandita e punita a norma di legge. Senza questi provvedimenti, necessari e obbligatori, non ci sarebbe il grado di civiltà che abbiamo da molti secoli. Sì perché la scuola ha molti secoli, nasce circa 2600 anni fa, quando i ricchi spartani addestravano i figli nell’arte della retorica e delle armi, affinché potessero un giorno governare i sudditi con astuzia sopraffina. Per fortuna la civiltà ha dato modo a tutti di poter andare a scuola, e in questo modo non abbiamo avuto più sudditi e schiavi sul modello spartano, o ateniese, o romano. Il modello adesso è unico e uguale per tutti. Questa è democrazia. La storia della scuola è lunga e affascinante, costellata di coercizioni ritenute a torto azioni riprovevoli. Se un bambino non può più giocare, se viene costretto ad occupare anche il pomeriggio con i compiti assegnati, se deve solo ubbidire e avere sempre paura della punizione, è solo per avere la nostra magnifica civiltà di pace, giustizia, libertà, fratellanza, progresso umano.

Se c’è una cosa in cui la scuola eccelle per sua stessa natura è la ‘teoria del merito’, alla cui base sta la pratica della competizione, cioè della lotta conflittuale tra studenti per meritarsi un premio e l’elogio della maestra. Ed è un piacere vedere tutti in pieno conflitto per raggiungere il podio più alto. Chi lo raggiunge dimostra un attaccamento particolare alla cultura, quella dell’asservimento. L’alunno più bravo è sempre quello che il docente preferisce, perché è il più buono, il più asservito, non disubbidisce mai, esegue tutti gli ordini alla perfezione, fa tutti i compiti assegnati, e sacrifica benevolmente gran parte della sua vita e dei suoi desideri naturali di gioco. E’ per questo che possiamo vantarci, oggi, di aver raggiunto un grado di civiltà altissimo, la nostra società pullula di persone completamente dipendenti dalle autorità, e se queste non ci sono se le inventano, pur di non interrompere il percorso evolutivo della nostra grande civiltà. Meraviglioso.

Sì, ma com’eravamo prima che fosse inventata la scuola di massa? Beh, non potevamo certo vantarci come oggi. I bambini giocavano tutto il tempo, perciò conoscevano cose che alla nostra civiltà non interessano per niente, ad esempio costruire di tutto, coltivare, mungere gli animali, intrecciare corde, macinare il grano, cuocere il pane, prendere al lazo i vitelli fuggitivi, camminare per chilometri lungo i sentieri dei pascoli, ridere, sognare, guardare il cielo, costruirsi zufoli, scolpire il legno, modellare la creta, ballare, cantare, e mille altre cose completamente sciocche. Ma soprattutto questi bambini, nei loro affari, erano in grado di prendere decisioni autonome e risolvevano da soli i loro problemi. Insomma, una barbarie infinita che noi non auspichiamo alle nostre future generazioni.

Bene, per stasera è tutto, ci dispiace non poter usufruire di più tempo per raccontare altre meravigliose peculiarità della scuola, ad esmpio il metodo con cui si processano i bambini incivili o le strategie mediche alle quali questi vengono sottoposti, ma non escludiamo di preparare un’altra puntata su questo argomento. Alla prossima, e buona civiltà a tutti.

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