La libertà anarchica ha tutta la delicatezza …


Cosa c’è di più affascinante del rispetto per gli altri ?
Niente.
E la massima gratificazione, il punto culmine della vita non è forse quando lo sguardo di chi appartiene a questa terra è diverso ?
Profuma di libertà.
La massima espressione di giovamento sul viso non si ha forse quando la violenza e la sopraffazione non sono presenti ?
Un lontano ricordo.
Quando si dice stiamo bene non è forse l’esatto istante in cui non sentiamo rumore ?
Grida di paura.
Se sorridiamo senza motivo, riflettete, perché lo facciamo ?
Slegati dalle gabbie.
Avete mai provato a pensare,
osservare il circostante quando siete di buon umore ?
E’ complice.
Il fascino della libertàDa un lato, la faccia violenta, paurosa che terrorizza ogni spinta all’emancipazione. Utilizza tutti i mezzi di cui dispone per frenare la crescita di ognuno. Tribunali, carcere, cliniche, lavori umilianti, metodi burocratici che nascondono il filo di Arianna, edifici alti e lussuosi per imprimere invidia in coloro che hanno aspirazioni inutili.
E dall’altro, la faccia sorniona, amichevole, di colei che comprende. Ecco quindi ipermercati aperti di notte e la domenica per i lavoratori da 80 ore settimanali, isole ecologiche per la barzelletta della differenziata, ottimo colpo di teatro, quasi riuscito a parte qualche piccola scaramuccia nei paesi discarica lontani, al di là dell’oceano. Carta straccia esibita come filigrana d’oro per i credenti della crocetta, serate di gala per raccogliere fondi e farci sentire utili e generosi, energia alternativa per le tasche già gonfie di chi ha già rubato, ecco l’alternativa, cambiare la tasca, la prima è sazia. Automobili che camminano da sole alimentate dai fiori verdi, per farci sentire pieni di se, artefici dell’abbassamento del piombo, menzogne dal sapore salmastro, quanti fiori avete sradicato e bruciato in paesi dimenticati, per la nostra voracità?. E poi ancora, autostrade dritte per raggiungere un attimo di respiro, corsie preferenziali per chi ha la carta oro, quartieri illuminati per la sicurezza e il disprezzo di coloro che sopravvivono al buio, crociere per assomigliare a idoli di cartapesta, televisori grandi quanto le piccole stanze di una vita senza finestre. Ogni tanto mi chiedo, perché frignate quando guardate un film sociale? E le lacrime per una poesia antica?
Perché urlate odio contro le persone che aiutate a salire sui troni?
Così come gli eserciti non miglioreranno le nostre condizioni di vita e non porteranno pace nelle nostre case così i supermercati non guariranno le nostre ferite del cuore, lo Stato non ci aiuta a salire i gradini delle prigioni mentali, ci fa lo sgambetto, ci spinge a precipitare sempre più a fondo. le lacrime non servono a niente, non aiutano colui o colei che crepano per i vostri sogni democratici,
non aiutano.
Così come non serve a niente scrivere.

Olmo

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