Lo stato e il controllo sulle masse.

L’industria del capitale è un ottimo strumento per rilevare le vibrazioni più profonde e radicali delle società occidentali. Lo stato capisce sempre per tempo quali sono gli spostamenti ideologici e passionali delle masse, e se ne impossessa facendo deragliare le loro intenzioni. Spesso le intenzioni delle masse lo stato le costruisce a bella posta, sa di poterlo fare agevolmente proprio perché la gente è stata resa massa, amalgama informe, controllabile, prevedibile. Sicché quando le masse sembrano volere disertare la rotta del pensiero dominante per imboccare strade diverse, alternative, in realtà è la macchina dello sfruttamento che le sta guidando, e di queste masse lo stato non ha proprio paura, se ne fa pure beffe. Lo stato risponde a una propria esigenza di cambiamento per non far cambiare nulla. Piuttosto, sono le piccole vibrazioni, quelle dei singoli o di piccoli gruppi alternativi, le sole che hanno la capacità di mettere seriamente in guardia il sistema. Ed è in questo stadio che il sistema si dimostra un ottimo strumento di rilevazione umori e tendenze. Nel corso della storia ci sono molti esempi in cui piccoli gruppi di ‘sognatori’ furono prima attenzionati dallo stato, poi fagogitati dallo stesso. E’ il classico giochino del ‘vediamo dove vuole andare questa gente, anticipiamola mentre intanto monopolizziamo le loro istanze’. Tutto per il profitto di pochi, come è ovvio con lo stato. Allora ci sono singoli ‘pazzi’ che vengono derubati delle loro idee più geniali, gruppi di ricerca in ogni settore che vengono annientati e le loro scoperte date in mano agli ‘esperti ufficiali’, volontà alternative controcorrente che si vendono all’industria multinazionale (per esempio l’agricoltura bio). Insomma, persone o piccoli gruppi capaci di allertare inizialmente lo stato, ma che non hanno avuto la forza morale di resistergli, o che non hanno saputo reagire all’omologazione premeditata, o che si sono palesemente venduti. Soltanto gli anarchici, i pochissimi duri e puri, rappresentano la bestia nera per il sistema: sono i sognatori non controllabili, gli utopisti di morale incrollabile, i non corruttibili, gli imprevedibili. Guai per uno stato non poter controllare qualcuno dei suoi pecoroni. Così è bene sapere che quando lo stato vira verso quello che può sembrare un cambiamento positivo, magari dettato dalla gente (ad esempio la ‘democrazia’), in realtà ha già tutto in mano sua, tutto sotto il suo controllo e dominio, il cambiamento è solo di facciata o nominale, e come purtroppo avviene sempre, alla fine non cambia mai nulla: lo stato è sempre al di là della barricata.

Cloud’s Walden

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