Stritolati dalla morsa del capitalismo.

A pochi giorni dalla morte dei 2 operai alle cave di Carrara mi sento di esprimere la mia personale opinione sulle dichiarazioni e sulle polemiche scaturite a caldo subito dopo l’accaduto. A prescindere dal fatto che ognun* della sua vita ne fa ciò che meglio crede ed è liberissim* di scegliere come vivere o come morire, è affar suo sia ben chiaro questo,ma quando sento dire che le cave “sono un affare dei cavatori” allora proprio non ci sto,non mi interessano le leggi della Beatrice D’Este o le varie regole e leggi sugli agri marmiferi e demaniali,mi riferisco alle leggi della natura e al buon senso umano. Le montagne appartengono alla natura e nessuno ha il diritto di distruggerle per trarne profitto neanche per un piatto di minestra come si suole dire in gergo per sbarcare il lunario. Vengo da una famiglia di cavatori nella quale si sono verificati negli anni incidenti in cava e perdite umane questo per dire quanto possa dispiacermi della perdita di una vita umana e quindi umanamente lo ritengo anche un “affare” mio,non è bello salutare un amico la mattina al bar come è successo a me e credo a molte altre persone e non rivederlo più tirato fuori dalle macerie a brandelli. Non è neppure bello vedere le montagne scomparire a vista d’occhio,non è forse questo un affare di tutta quella parte della collettività che vorrebbe praticarle e viverle? Ho letto che ci sono stati degli alterchi tra gli stessi cavatori con alcune persone alle quali è stata pronunciata questa frase,posso capire benissimo il momento ma credo che i cavatori dovrebbero fermarsi tutti insieme e chiedersi se ne vale la pena tutto questo pur avendo famiglie a carico,conosco benissimo anche le eventuali risposte “poi veniamo a mangiare a casa tua” e le solite frasi ricorrenti quando a Carrara si va a toccare il tasto marmo. Vi fanno credere che il marmo sia l’unica risorsa di Carrara ma non è affatto così,è l’unica risorsa per i soliti noti che si ingrassano con la complicità dei polituncoli locali i quali hanno tutto l’interesse che l’estrazione vada avanti e a voi restano le briciole. Penso che siate gli unici a poter dire basta a questo sfruttamento e alle morti,è inutile piangere un compagno o un amico e poi riprendere subito a cavare marmo,è come darsi una coltellata e chiedersi perché esce il sangue. Fregatevene dei sindacati e dei partiti che cavalcano l’onda del momento in queste situazioni i quali si precipitano come avvoltoi sulle prede e in realtà poi stringono patti con i padroni per perpetuare lo sfruttamento,incontratevi e discutetene tra voi e che alla fine prevalga la ragione. Maledetto fu l’uomo che recinse il primo orto qualcuno disse un tempo,da li nacquero i primi guai. Senza alcun rancore ma non se ne può davvero più.

Ale2015-06-27 19.15.23

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