Il giardino fiorito.

Continuare a chiedere al potere qualcosa, vuol dire legittimarlo, reclamare diritti vuol dire sottomettersi ai doveri, distogliere lo sguardo dalla profondita’ dell’abisso in cui stiamo precipitando non ci aiutera’ a frenare la caduta.

Promuovere il concetto di delega e facendo sembrare plausibile una trattativa con il potere utilizzando lo stesso linguaggio, gli stessi organi d’informazione e la stessa parzialita’ di chi vorremmo vedere annientato, non ci portera’ da nessuna parte.

Se crediamo davvero che questa societa’ si fonda sulla separazione dalla natura, che questo sistema necessita dello sperpero delle vite degli uomini e delle donne, degli altri animali e della terra, che questa piramide del dominio antropocentrista si basi sulla certezza che gli altri animali siano mere risorse da sfuttare, se pensiamo che tutto questo sia una follia che ci trascinera’ nel disastro, a noi in fondo cosa rimane, se non combattere ogni discriminazione e violenza perpetuata a danno di tutti gli esseri viventi, nessuno escluso.

Davanti a un nemico di tale portata, non ha senso elemosinare clemenza o chiedere protezione, o ancora sperare in un suo cambiamento radicale. La lotta per la liberazione animale,umana e della terra deve iniziare innanzitutto da noi stessi, solo cosi’ si potranno scoprire gli inganni e le mistificazioni che questo sistema di dominio ci tiene celati. Davvero pensiamo che questo sistema che si basa sul saccheggio di ogni risorsa, puo’ diventare piu’ verde ?

Che la politica che da sempre ci manipola e ci trascina nel baratro possa diventare piu’ umana ? Che il potere che da sempre controlla, rinchiude, elimina ogni forma di protesta di chi non si omologa scopra la tolleranza ? Se davvero vogliamo ribellarci contro ogni forma di dominio e sfruttamento, bisogna prima imparare a liberarci dalle catene mentali che ci imprigionano, obbligandoci a vivere una vita di privazioni.

E’ inaccettabile pensare che se il nostro giardino e’ curato e in ordine, allora abbiamo conquistato la nostra emancipazione. Non c’e’ liberta’ individuale finche’ intorno a noi altri giardini sono saccheggiati e vilipesi. Cominciamo con il chiuderci alle spalle il nostro cancello e iniziamo a lavorare negli altri giardini, anche quelli piu’ lontani e difficili da raggiungere, solo in questo modo quando torneremo alla nostra realta’, al nostro piccolo angolo di verde ci accorgeremo stupiti che e’ stato mantenuto in ordine e fiorito da altri.

Il mutuo appoggio e’ l’unica arma affilata e destabilizzante che il potere conosca, non e’ preparato a tale solidarieta’ e col tempo collassera’ su se stesso. L’unica vera rivoluzione dell’oggi e’ tranciare il cordone ombelicale che ci tiene legati al comando.

Riappropriarci degli spazi sostenendo e incoraggiando una cultura di rispetto e amore tra noi oppressi di qualsiasi specie. Questo non significa abbandonare la lotta contro l’egemonia, anzi, in tal senso il mutuo appoggio libertario a larga scala sia nelle citta’ che nelle campagne offre l’unica ancora che ci salvera’ dal naufragio, permettendo agli esseri umani, agli animali e all

Il giardino fiorito.
Il giardino fiorito.

a terra la salvaguardia che essi meritano….
Olmo Libertario

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